E FORMAZIONE SULL’ISLAM ITALIANO
PRESENTAZIONE
L’idea di proporre l’istituzione di un “Centro studi, ricerche e formazione sull’Islam italiano” costituisce il coronamento di una esperienza pluriennale di ricerca e formazione sull’Islam italiano, europeo e internazionale, svolto all’interno del Dipartimento Fi.S.P.P.A.
Già nell’anno accademico 2012/2013 era stata svolta la prima edizione del Master di primo livello in Studi sull’Islam d’Europa, attraverso una progettazione concertata con le principali organizzazioni musulmane in Italia, che sono state coinvolte anche nel processo di formazione, accanto ad altri attori delle istituzioni civili. Tale proposta formativa è stata riproposta in altre due edizioni, per essere poi riformulata, nell’ambito del progetto interuniversitario “PriMED, Prevenzione e Interazione nello Spazio Trans-Mediterraneo” (https://primed-miur.it), come Master di primo livello in “Studi sull’Islam d’Europa. Saperi e pratiche per la mediazione religiosa e interculturale”, specificamente rivolto a dirigenti e personale di comunità musulmane e di associazioni della società civile i cui membri provengono dai Paesi O.C.I. (Organizzazione della Cooperazione Islamica). Il progetto PriMED, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore, attraverso il Bando Cooperazione Islamica “Costituzione di reti universitarie italiane in attuazione di accordi di cooperazione tra le università italiane e quelle di Stati aderenti all’Organizzazione della cooperazione islamica”, prevede il coinvolgimento di una rete di dodici università italiane e dieci università di Paesi O.C.I. Tale partnership ha consentito di offrire un percorso formativo originale e innovativo nel panorama nazionale e internazionale. La particolarità del contesto italiano è legata anche al protagonismo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come promotore e garante della formazione, sganciando in questo modo la questione dell’islam europeo ed italiano da una connotazione prevalentemente legata alle politiche della sicurezza e del controllo.
L’Università di Padova è, inoltre, impegnata in qualità di promotore e di sede scientifica di un’altra offerta formativa, in partnership con l’Università del Piemonte Orientale (sede amministrativa): il Master in Religions, Politics and Citizenship, oggi alla terza edizione, primo corso italiano offerto nelle lingue inglese ed arabo. In questi anni, il Master ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutto il mondo, oltre che dall’Italia, e in particolare da paesi dell’area del Maghreb e dell’Africa centro- settentrionale (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Sudan), del Medio Oriente (Siria, Giordania e Libano) e del Golfo (Emirati Arabi, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar).
Un terzo ambito formativo in cui l’Università di Padova si è impegnata interessa i leader di comunità e i ministri di culto musulmani. La prima esperienza è maturata nell’ambito delle attività del Centro Interuniversitario Forum Internazionale Democrazia & Religioni F.I.D.R. (https://irc-fidr.it), con il corso “Nuove presenze religiose in Italia. Un percorso di integrazione”, finanziato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento delle Libertà Civili e Immigrazione, riproposto in tre edizioni dal 2010 al 2012, e finalizzato alla formazione civico-politica dei leader delle comunità religiose in Italia e allo sviluppo di nuove prospettive di dialogo tra le comunità musulmane e le istituzioni nazionali e internazionali e di lavoro sulle criticità che riguardano l’Islam italiano, tra cui quella del riconoscimento e della formazione dei ministri di culto. Più recentemente, invece, in seno alle attività del Progetto PriMED, il Dipartimento Fi.S.P.P.A. ha proposto, ideato e realizzato il primo “Corso di Alta Formazione per Imam e Murshidat”, volto a formare operatori religiosi in grado di agire come guide di comunità religiose e come facilitatori e mediatori nei rapporti tra i fedeli e nello spazio delle organizzazioni sociali, degli enti istituzionali e delle agenzie private e pubbliche fornitrici di servizi (scuole, ospedali, carceri, etc.).
Infine, il gruppo di ricercatori proponenti è impegnato tuttora in un ambizioso progetto Erasmus+, “Arriver en Europe, partir d’Europe: trajectoires marocaines et turques”, che coinvolge cinque università europee e internazionali (Belgio, Italia, Francia, Marocco e Turchia), allo scopo di sostenere il lavoro di ricerca e, conseguentemente, di qualificare e arricchire la didattica, sul tema sulla presenza della popolazione così detta di seconda e terza generazione di migrazione proveniente, in particolare da Marocco e Turchia, con particolare attenzione alle questioni della costruzione identitaria, anche in relazione con l’appartenenza religiosa.