Le azioni di questo progetto sono connesse al Progetto 20228R992T
del programma PRIN 2022 - PNRR finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU:
ISLAM AND MUSLIMS IN ITALY
Il contesto italiano contemporaneo è caratterizzato da una “super-diversità” che investe più piani e dimensioni della vita sociale, politica e istituzionale. In particolare, la diversità religiosa ha assunto dimensioni inedite per la storia della nazione, grazie agli apporti della migrazione e ai processi di ridefinizione identitaria delle nuove generazioni di italiani e italiane.
Approcciando la pluralizzazione religiosa come un fenomeno che fa da controcanto ad una sfera pubblica secolarizzata, le scienze sociali hanno indagato i modi in cui le istituzioni italiane rispondono a bisogni e orientamenti spirituali sempre più diversificati. Le ricerche si sono focalizzate sulla gestione della diversità nello spazio pubblico, nelle istituzioni carcerarie, nelle scuole, nei luoghi di cura o della morte. Questo progetto intende focalizzarsi sui contesti ospedalieri e mira cogliere in quali situazioni la religione emerge come una dimensione significativa e come si inserisce nella relazione tra pazienti e operatori e operatrici della salute. Si concentra, in particolare, sull’ esperienza con/delle persone musulmane, considerando l’islam come un importante “caso specchio”, sia per numerosità della presenza nei territori, sia per la persistente associazione con nozioni di “alterità”, tuttora dominante nel discorso pubblico.
Entrando in dialogo con gli studi sulle “cure spirituali” da un lato, e con la sociologia delle istituzioni e delle relazioni interculturali dall’altro, il progetto muove da alcune domande di ricerca: Come viene riconosciuta, percepita e gestita la pluralità religiosa nei contesti ospedalieri? In quali casi la diversità religiosa, in particolare quella musulmana, diventa visibile e rilevante negli spazi e nelle prassi dell’ospedale? Quali le politiche e le strategie messe in attori dai vari attori (sociali, istituzionali e religiosi) per far fronte a bisogni spirituali e religiosi sempre più diversificati?
Per rispondere a questi interrogativi, il progetto utilizzerà metodologie di tipo qualitativo e si baserà sull’analisi di alcuni casi studio, ovvero contesti ospedalieri specifici e selezionati sulla base della loro esperienza di gestione della diversità religiosa e, più ampiamente, delle relazioni interculturali. L’attività di ricerca si articolerà in diverse fasi che, in ragione della natura ricorsiva della ricerca sociale, potranno verosimilmente prevedere il ritorno alle fasi precedenti, per una riconsiderazione di quanto già elaborato e l’integrazione di nuove prospettive di indagine emergenti. Gli step principali sono i seguenti:
Pur rifacendosi ad un corpus di letteratura consolidato sia in contesto italiano che internazionale, la ricerca intende proporre e avanzare ipotesi interpretative innovative, facendo luce sulle “micro-politiche” quotidiane osservate nei contesti ospedalieri e/o nel corso delle interviste e dei focus group, nonché sulle strategie e le prospettive di attori, sociali, religiosi e istituzionali, normalmente poco visibili e scarsamente riconosciuti nelle politiche ospedaliere. I risultati della ricerca saranno diffusi attraverso la pubblicazione di report e di articoli scientifici, ma anche di momenti di formazione co-progettati con le istituzioni ospedaliere coinvolte e/o attraverso metodologie il più possibile partecipate. Il seminario finale del progetto sarà inoltre occasione di confronto scientifico tra i componenti del gruppo di ricerca e studiose e studiosi che, da prospettive disciplinari diverse, hanno indagato il tema in contesto italiano o in contesti internazionali.
Prof. M.Khalid Brandalise Rhazzali